
Un grande successo degli Anni ’60 reinterpretato magistralmente da un cast esplosivo e affiatato.
Fedifraghi attenti: le bugie hanno… il radar corto.
Nel Guinness dei primati come commedia francese più rappresentata al mondo (a Londra per sette anni consecutivi), la cui fama fu ulteriormente amplificata dall’adattamento cinematografico con Tony Curtis e Jerry Lewis del 1965, ecco che un copione inossidabile, sul tema inaffondabile dell’infedeltà, trova nuova linfa, nuovi contesti e uno humor tutto italiano nella brillante versione di Matteo Vacca, che ne è regista e protagonista. In scena fino al 12 marzo.
Per nulla intimoriti, anzi stuzzicati, da cotanta eredità, mezza dozzina di bravissimi attori della nostra commedia, compreso Matteo Vacca che è anche alla regia, strizzano l’occhio alla autorevole comicità d’oltralpe di Marc Camoletti, fornendo una nuova impronta tutta italiana alla commedia BOEING BOEING. D’altro canto, anche il tema –la seduzione- è profondamente italiano. Ed eccolo fatto nostro: il protagonista è un latin lover che vive a Roma, dove le donne, le occasioni e i voli vanno e vengono. Impenitente e molto scaltro, il nostro fedifrago si destreggia con ben tre fidanzate, rigorosamente hostess di compagnie aeree diverse, così da sfruttare le frequenti trasferte internazionali per non farle mai incontrare. Proprio come le traiettorie aeree in cielo, sul palco si incrociano sicurezze e imprevisti, menzogne ed equivoci, suspense e attesa. Un poker d’assi con la precarietà di un castello di carte, che solo una fidata colf e un vecchio amico possono aiutare a non crollare rovinosamente. Ma, tra un volo e l’altro, si sa, le bugie hanno… il radar corto. Chi si salverà? Forse solo l’amore vero…